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18 giugno 2010 

 

L’oscuramento del blog Udc di Curno

Considerazioni generali sull’informazione in un villaggio che si vorrebbe unidimensionale

Cronistoria ragionata

 

 

 

 

 

Il giorno martedì 15 giugno il blog dell’Udc di Curno è stato oscurato al pubblico: per decisione degli amministratori del blog, certo. Su questo non abbiamo niente da eccepire. Noi, che fummo utenti di quel blog, non abbiamo alcun diritto da rivendicare. Vuol dire che saranno sopravvenuti impedimenti dirimenti e impedienti che hanno fatto sì che il sito dovesse chiudere, impedimenti come quelli che il povero don Abbondio recitò (in latino) al povero Renzo Tramaglino (entrambi vittime del potere). Ma sono questi le cause vere? Già Polibio, a proposito della seconda guerra punica, affermava che bisogna distinguere tra causa pretestuosa (próphasis), causa iniziale (arché) e causa vera (aitía).

     Ma per sapere quale sia la causa vera dell’oscuramento del sito bisognerebbe sentire l’amministratore dello stesso, e ragionare con lui. Ci sarà bene una ragione, forse più di una: l’amministratore può dircele, o può non dircele, è nel suo diritto.

 

 

Chiusura di uno spazio di libera discussione

 

Una cosa è certa, comunque: l’oscuramento del blog non è una bella cosa. Con la chiusura del blog erga omnes (con l’eccezione dei bloggisti “membri invitati”), il monopolio dell'informazione – riguardo a Curno –  torna all’Eco di Bergamo. Giornale peraltro rispettabilissimo, ma che ha mancato qualche appuntamento importante, proprio sulle cose di Curno: si veda il § 3.1 della pagina iniziale di questo sito. Il blog dell’Udc ha avuto il merito, per diversi mesi, di essere stato l’agorà del dibattito politico a Curno, una pubblica piazza dove quotidianamente si svolgeva una libera discussione dei problemi che stanno a cuore ai cittadini.

     Ecco come appare oggi la pagina iniziale del blog dell’Udc di Curno (http://udccurno.splinder.com/).

 

 

 

Ed ecco la pagina del sito dell’Udc di Curno che raccoglieva gli ultimi “post”, fino a 15 giugno:

 

 

Il blog dell’Udc aveva i suoi limiti, è vero, le sue intemperanze, i suoi schizzi di fango. Come tutti i blog di questo mondo. Dal momento che gli interlocutori si firmano con uno pseudonimo, è naturale che qualcuno se ne approfitti. Verissimo, ma questo avviene in tutti i blog, è avvenuto nello stesso blog dell’Udc di Curno, nel passato. Dunque che cosa c’è di nuovo, rispetto al passato? Di talmente nuovo che il blog del Udc, nato per essere consultato – nonché utilizzato – dal numero maggiore possibile di internauti, sia adesso ridotto a un improbabile spazio di discussione privata tra “membri nvitati”? I blog dell’Udc in tutta Italia saranno un centinaio, e sono tutti aperti: quello di Curno, invece, dal 15 giugno è l’unico a numero chiuso.

 

 

Uno spazio di discussione pericolosamente libera

 

Il blog dell’Udc è stato oscurato nel momento in cui diveniva uno spazio di discussione pericolosamente libera. Con i suoi alti e bassi, nonostante le incursioni di alcuni trogloditici visitatori che si esprimevano a rutto libero (come in certe stagioni di Radio radicale), il blog dell’Udc, specie in questi ultimi tempi, era diventato il laboratorio di un dibattito politico articolato e, soprattutto, vero: non più eterodiretto dai partiti, soprattutto non più sopito dai medesimi. Infatti, dopo l’intervento del troglodita di turno, prendeva la parola qualcun altro, che riportava la barra al centro. E il dibattito proseguiva in una singolare e (perché no?) divertente alternanza di rutti e svolazzi filosofici. Senza tuttavia mai trascurare la politica.

     La disponibilità di uno spazio di libera discussione come il blog del Udc è stata importante alla luce del fatto che a Curno – e non soltanto a Curno – il problema dei partiti sembra non essere più quello di imporre la propria linea politica, ma quello d’impedire la discussione politica. In altre parole, la logica dei partiti è di tipo escludente, e non inclusiva. Tutt’al più s’indice un convegno: se non avessimo timore di dilungarci troppo, abusando della pazienza del lettore, potremmo presentare i due fini mistificanti ai quali principalmente risponde la logica dei convegni. Sarà per un’altra volta.

     Dunque, il blog del Udc è stato per Curno un laboratorio dove si compivano esperimenti che a qualcuno andavano pochissimo a sangue. Ecco gli esperimenti principali:

    Esperimento 1 - Passaggio dalla mistica curnense alla demistificazione della non-politica dei partiti. I quali a Curno, come altrove, non fanno più politica, ma fanno una politica di potere. La mistica curnense pretende che i rappresentanti politici locali abbiano una conoscenza autentica dei problemi di Curno, una intelligenza dei medesimi e una capacità di risolverli, in base a questi due presupposti: a) in quanto “politici”; b) in quanto curnensi. In realtà i politici locali, in particolare coloro che pretendono di essere i cardinali Alberoni, Richelieu e Mazzarino della politica di Curno, sono stati designati dai partiti. Solo dopo, eventualmente, sono stati confermati dal voto popolare. Il che non dimostra che siano i migliori rappresentanti politici possibili. Ma, a prescindere dal meccanismo elettivo – un discorso che ci porterebbe lontano – l’idoneità dei “politici” di Curno ad affrontare i problemi non è un dogma di fede. Nel sito dell’Udc di Curno era cominciata, con il contributo di diversi internauti, una salutare opera di demistificazione, con annessa rivendicazione del diritto a una libera discussione.

    Esperimento 2 - Irriducibilità dell’etica a “etica fabulata”. Detto in soldoni, l’etica è cosa tutta da vivere, non è un vestito da indossare il giorno di festa, per fare bella figura nello struscio serale, o nel ricevimento in villa (con o senza nanetti di gesso). Tanto più è necessario vivere l’etica, in tutte le accezioni, giorno per giorno, quando si pretende di ammantare il proprio operato micropolitico di motivazioni “valoriali”. Il sito del Udc è stato oscurato proprio quando era in corso una discussione su questo nervo scoperto della politica curnense.

    Esperimento 3 - Emersione della Curno urbana. Curno, in pratica, è un quartiere di Bergamo, i partiti lo sanno benissimo ma sembra che non ne tengano conto. Anzi, pare che ai partiti stia benissimo una rappresentanza politica apparentemente distratta su questo dato di fatto, fondamentale (se si tiene conto degli interessi in gioco), una rappresentanza che si compiace di piccole trovate, una rappresentanza fondamentalmente infastidita dal fatto che esiste una Curno urbana dalla quale è ignorata, per varie ragioni, non ultima quella che la Curno urbana, pur essendo preponderante, non si sente degnamente rappresentata.

    Esperimento 4 - Discussione pragmatica dei piani integrati, attuativi e di lottizzazione. È importante che i cittadini siano al corrente dei pro e contro dei singoli provvedimenti amministrativi, senza distorsioni mistiche, discorsi arzigogolati, petizioni di principio e derive ideologiche. Particolarmente pericolosi sono i tentativi di mistificazione ideologica. Sempre che si possa parlare di “ideologia” a proposito di qualche giaculatoria retorica, come quella oggi più che mai di moda, quella del “consumo zero del territorio”. Come principio generale non è sbagliato, ma, buttato lì senza riscontro alcuno effettuale al passato, e senza proiezioni attendibili per il futuro, diventa una mistificazione (come nel caso dell’etica fabulata). Gli ultimi interventi degli internauti sul blog del Udc riguardavano precisamente questo punto.

 

Un tranello logico

 

Il blog dell’Udc è stato oscurato esattamente quando un internauta minacciava di querelarne un altro, a proposito di certe affermazioni su alcune delibere. È questa la causa dell’oscuramento del sito? Quale tipo di causa? Próphasis, arché o aitía (vedi sopra)? Non saprei, non ho elementi di giudizio. So soltanto che, poiché questo è stato l’ultimo scambio di battute nel blog, la tentazione sarebbe di dire post hoc, propter hoc. Ma è un tranello logico, sarebbe una fallacia nella quale ci guardiamo dallo scivolare. Mai, neanche in un momento di stanchezza.

    Ma che cosa è successo veramente? Beh, la cosa ha dell’incredibile. Al #25 di una pagina del blog dell’Udc, intitolata Prima eravamo il blog dell’Udc, poi dell’Aristide, poi del Pedretti: ora del Bilot? (aperta il 1 giugno, successivamente arricchita di 40 interventi, fino al 15 giugno) un internauta (chiamiamolo A) si domanda se un altro internauta (chiamiamolo D) non sia per caso contrario a «uno dei 9 piani di lottizzazione o integrati» approvati in giunta il 29 marzo in quanto direttamente interessato. Al #26 un secondo internauta (potrebbe essere lo stesso: chiamiamolo comunque B) avanza l’ipotesi che un consigliere abbia abbandonato l’Aula consiliare del Municipio di Curno (il 29 aprile) allorché si trattava di «approvare un Piano integrato e un Piano di lottizzazione», per venire incontro agli interessi del medesimo D. Interviene a questo punto l’internauta C, il quale al # 28 del blog riporta in sintesi alcune affermazioni precedenti e commenta: «Che schifo!». Quindi, a scanso di equivoci, così prosegue: «Siccome non si hanno argomenti, si gioca al depistaggio: si fanno insinuazioni senza svolgere nemmeno un ragionamento compiuto e così si tenta di delegittimare una persona».

     Bene. Incredibile auditu! Al #32 interviene D, affermando che C «si sta guadagnando una querela»! Nota bene: la querela, secondo D, se la sta guadagnando C, che ha difeso D, e non B, del quale C ha riportate le parole, per affermare subito dopo che non è con le insinuazioni che si affrontano i problemi. Lo schema della battaglia è il seguente:

·       A e B attaccano D

·       C interviene in difesa di D

·       D minaccia querela nei confronti di C (invece che di B, o di A, o di tutt’e due insieme).

Dov’è la logica? Beh, io non commetterò l’errore di dire che il blog è stato oscurato a causa di questa folle querelle curnense. Fra l’altro D era nel blog il paladino del principio di curnensità. Ma non era il solo: secondo alcuni interlocutori (sgrammaticati) Aristide non poteva parlare perché non indigeno. Uno di costoro addirittura, più di una volta, invitò Aristide a buttarsi dal ponte di Trezzo sull’Adda. Ma non per questo Aristide manifestò l’intenzione di denunciarlo: un altro modo di vedere le cose. Trascrivo, dalla pagina summenzionata del blog dell’Udc di Curno, un mio commento a proposito della querela minacciata da D: «Denunciare: che libidine! Alcuni, avendo male inteso von Clausewitz e peggio parafrasandolo, pensano che la denuncia sia la continuazione della dialettica con altri mezzi. Si veda Sulla voluttà di denunciare».

 

 

Aggiornamenti

 

1.  Aggiornamento del 22 giugno 2010

 

Oggi, 22 giugno, chi si reca all’indirizzo del blog dell’Udc di Curno non legge più l’avviso sopra riportato, ma il seguente:

 

 

 

Per comodità del lettore ne trascriviamo il contenuto: «Da giorni circolano voci sulla chiusura del Blog UDC di Curno: il blog e’ ed e’ rimasto sempre vivo e vegeto e il dibattito prosegue. Ci dispiace per qualcuno. Se vuoi partecipare autenticati e invia il tuo ID a udccurno@gmail.com, automaticamente verrai autenticato. Molti cittadini di Curno (e non solo) ogni giorno partecipano al dibattito. Vieni anche tu».

    In realtà l’invito “Vieni anche tu” non è ancora un invito a entrare, perlomeno non nell’immediato, ed è tutt’altro che intellegibile, da parte dei più. Non dimentichiamo che in Internet vale la regola che, se un problema non trova soluzione immediata, e se non è esposto chiaramente, si passa ad altro. Occorrerebbe perciò spiegare per bene – a prova di stupido, come si dice –che, per entrare nel blog, si richiede il perfezionamento della seguente procedura:

a)   entrare nel sito Splinder e registrarsi comunicando a Splinder un nome d’utente e una parola d’ordine;

b)   scrivere una lettera all’amministratore del blog Udc di Curno per fare richiesta di essere invitati, precisando il proprio ID = identifier = nome d’utente, quello con il quale ci si è registrati su Splinder;

c)   aspettare il messaggio d’invito e confermare l’intenzione di partecipare al blog.

Così io ho fatto, e finalmente sono entrato. Ma che senso ha partecipare a un blog che nessuno più legge? Un blog in cui gli interventi più interessanti sono “moderati” (parola che, nel contesto, diventa sinonimo di “censurati”: al posto degl’interventi si vede, infatti, un semaforo rosso)? Certo, anche così, il sito potrebbe conservare una sua utilità, potrebbe diventare un sito di carbonari che potrebbero esprimersi in codice, per evitare che il loro autentico pensiero, la loro volontà di resistenza, l’ansia di libertà siano intercettati dai guardiani del pensiero unico. Ma ne vale la pena? E poi, l’Italia non era una democrazia?

 

 

Commento alla novità del 22 giugno

 

A me non dispiacevano neanche gli interventi beceri, che ben qualificavano spessore culturale e lungimiranza politica del gruppuscolo che intende cingere Curno di una cortina di ferro, assoggettare i cittadini al suo pensiero unico (e che pensiero!) ed epurare i dissidenti nelle sedi partitiche. Figuriamoci se mi dispiacciono gl’interventi critici, quand’anche non siano in tutto e per tutto condivisibili.

   Così se qualcuno insinua che si faccia a Curno consumo di territorio per favorire questo o quell’imprenditore, io non mi straccerei le vesti. Ecco invece un’occasione, eventualmente, per chiarire che il “consumo di territorio” corrisponde in realtà a una diversa destinazione d’uso di un capannone dismesso (sempre meglio che il “consumo” del sacro prato di Pontida per farci un supermercato, per esempio). Con l’oscuramento del sito dell’Udc, di fatto, per la maggior parte dei comuni internauti, è caduto l’ultimo baluardo di resistenza alla politica di potenza di Pedretti, stante l’acquiescenza del Pdl, in altre faccende affaccendato, nonché l’indifferenza eticamente esecrabile dei c.d. progressisti.

    Ripeto quanto ho affermato sopra, non ho alcuna rivendicazione da fare, non è mia abitudine fare il sodomita con il deretano altrui. I rischi li corre il circolo Udc di Curno, e il fatto che io abbia corso i miei mettendomi di punta contro il signorotto di Curno non mi autorizza a chiedere all’amministratore del blog Udc un sacrificio eventualmente maggiore. Però rimane l’amaro in bocca, come pure la questione di principio: l’amministratore di un blog, se non sbaglio, è responsabile di quel che egli scrive, e non di quello che scrivono gli altri. Cioè, un blog non è una testata giornalistica, con uscita periodica ecc., con diritti e doveri parificati.

 

 

2.  Aggiornamento del 25 giugno 2010

 

Oggi, 25 giugno, chi si reca all’indirizzo del blog dell’Udc di Curno legge un avviso nuovo, il seguente:

 

 

 

Per comodità del lettore ne trascriviamo il contenuto: «Il blog UDC Curno è vivo e vegeto, ogni giorno aumentano i cittadini, del paese e non, che vogliono vedere che cosa succede nel loro paese e partecipano al dibattito (ad oggi 42). Se vuoi partecipare: 1) registrati su www.splinder.com; 2) invia il tuo ID a udccurno@gmail.com. Verrai abilitato in tempo reale».

 

 

Commento alla novità del 25 giugno

 

Questo avviso è più perspicuo del precedente. Non ci risulta tuttavia che vi siano 42 persone che, dal momento dal momento dell’oscuramento, siano intervenute nel blog. Attualmente sono solo tre: questo è quel che abbiamo potuto verificare oggi, 25 giugno, alle ore 10.00, noi che siamo registrati su Splinder, e che siamo stati “invitati” a leggere il blog (e, implicitamente, a prendervi parte). È probabile, invece, che siano 42 le persone che hanno fatto richiesta di essere invitate, o che comunque sono state invitate.

     È interessante osservare che il terzo intervento che a tutt’oggi è dato leggere nel blog dell’Udc è quello dell’utente  D, colui che minacciò assurda (o pretestuosa?) querela nei confronti di C (invece che di B, o di A, o di tutt’e due insieme: vedi sopra). Il quale utente D afferma, fra l’altro: «Sulla moschea ho espresso chiaramente la mia opinione: in quel posto, in base al PRG, non ci può stare nessun tipo di locale per adunate pubbliche: religiose, sportive, di casalinghe che fanno ravioli, ecc. Perciò, quando avvengono, si chiama la forza pubblica e si buttano fuori tutti i presenti, di qualunque credo, razza, etnia essi siano. La moschea a Curno è abusiva ed è quindi una mera questione di ordine pubblico». Non è questo il luogo per rispondere articolatamente a una presa di posizione platealmente assurda, nel contesto della discussione brutalmente interrotta dall’oscuramento del blog. Tuttavia, in breve: se è una questione di ordine pubblico, perché l’utente D si è sempre prodigato a difendere Pedretti? L’ha fatto con interventi diversivi mirati, facilmente dimostrabili (conservo la registrazione delle pagine del blog censurate). Perché difende un assessore che decide in proprio di fare un’ispezione “tecnica”, al fine di «verificare l’avvenuta esecuzione – da parte dei proprietari dell’immobile – di alcune prescrizioni tecniche impartite dall’Ufficio Tecnico»? Perché nega la rilevanza del fatto che quell’ispezione “tecnica” fosse stata programmata proprio nel momento in cui gli islamici erano riuniti in preghiera? E, soprattutto, perché nega ad Aristide il diritto di proclamare che quell’ispezione, se attuata, avrebbe costituito una violazione bella e buona dei Diritti dell’Uomo, per le modalità in cui è stata architettata?

    Certo, potrei rispondere all’utente D nel blog dell’Udc, come se se non fosse successo niente. Come se la chiusura al vasto pubblico del blog dell’Udc, che è stato un laboratorio di libera discussione della politica curnense (rutti e flatulenze di alcuni internauti permettendo) fosse acquetta. Ma se rispondessi a D nel blog dell’Udc oscurato  farei il gioco di chi ha voluto oscurare il blog al grande pubblico. Legittimerei un sopruso, per quel poco che conta la mia persona. È un sopruso, perché non è chi non veda la differenza fra un blog aperto a tutti senza censura preventiva, per tema dei denunciatori professionali e dei loro delatori, e un blog su invito e con moderazione. Direbbero, infatti, se intervenissi: “Di che ti lamenti? Non vedi che è tutto come prima?”. Eh no. L’oscuramento del blog dell’Udc rappresenta la caduta di un baluardo importantissimo per la difesa di Curno, un baluardo con tanto di agorà per discutere liberamente, e immediatamente, gli eventuali tentativi di rovesciamento e – soprattutto – di pesante condizionamento dell’Amministrazione, attuati in sedi non istituzionali, o anche istituzionali, ma scarsamente presidiate sotto il profilo della completezza dell’informazione. Se diciamo questo, è perché abbiamo ragione di credere che siano in atto grandi manovre. Perlomeno, i prodromi ci sono tutti, e dimostrabili. Secondo noi, chi ha manovrato per l’oscuramento del blog ha addotto come spauracchio una causa, la quale non è detto che fosse – in quel momento – la causa vera.

 

 

3.  Aggiornamento del 2 luglio 2010

 

Il giorno 2 luglio il blog dell’Udc di Curno torna ad essere accessibile, senza più necessità di passare per le forche caudine dell’iscrizione a Splinder e della richiesta di essere invitati a partecipare. Continuano tuttavia ad essere “moderati” (cioè censurati, alla data del 2 luglio) molti interventi significativi, in particolare quelli relativi alla pagina che, probabilmente, racchiudeva i contenuti che sono stati all’origine dell’inopinata chisura del blog. Si veda in prosposito Blog non più oscurato, ma “moderato”.